Anthropos

micro-intervista a G.Ross

G.Ross e la letteratura fantastica

AleP) Ciao Ross, presentati tu ai lettori come preferisci.Ross) G.Ross: 28 anni, sognatore indomito, amante del fantastico.
AleP) Qual è Il tuo ricordo più antico legato alla narrativa fantastica?
Ross) Ricordo il processo di creazione dei composti esplosivi per liberare dall'acqua le caverne di Granite House, ad opera dell'ingegner Cyrus Smith, ne "L'isola misteriosa", di Jules Verne. Lo lessi in prima media.
AleP) Fu proprio quell'opera ad accendere in te la passione per questo genere letterario?
Ross) Assolutamente sì, mi ha letteralmente aperto una finestra su una serie di mondi immaginari, in cui liberare le proprie idee, immedesimarsi...
AleP) Quindi per te "narrativa fantastica" significa...?
Ross) Libertà di pensare, di esprimersi fuori da schemi precostituiti.
AleP) La tua risposta ha un sapore punk. potremmo dire che la narrativa fantastica ha come "marcia in più" di essere intellettualmente più stimolante?
Ross) Direi di sì. Poi scatta una molla, ad un certo punto, in cui uno diventa affamato di idee.
AleP) Non pensi che la ricerca dell'"innovazione a ogni costo" si scontri comunque con dei limiti prima o poi e si rischi l'esaurimento o la ripetizione?
Ross) La fantasia non ha limiti. Forse ne hanno i mezzi attraverso cui la stessa si esprime.
AleP) Credi sia importante leggere narrativa fantastica oggi, in quest'epoca?
Ross) Non c'è un momento particolare per leggere narrativa fantastica. E' sempre il momento, se ti piace. Sicuramente è un modo per uscire dagli schemi prestabiliti e dalla standardizzazione che ci viene imposta dalla società attuale. Un modo per far lavorare il cervello.
AleP) Mi hai già detto della tua prima lettura, ma quando si dice "narrativa fantastica" qual è il primo libro che ti viene in mente?
Ross) "Il signore degli anelli" di J.R.R. Tolkien.
AleP) Tra autori classici e autori contemporanei quali preferisci?
Ross) Ci sono validissimi autori sia tra i classici che tra i contemporanei. Io distinguo semplicemente tra gli autori che mi piacciono e quelli che non, indipendentemente dall'epoca in cui hanno scritto. Ovviamente molte opere, quando vengono lette vanno pensate nel loro contesto storico [NdC: come d'altronde avviene nella letteratura 'classica'], penso in particolare a libri come "Straniero in terra straniera" di R.H. Heinlein.
AleP) Nel momento di difficoltà che vive oggi l'editoria in generale (dal punto di vista dell'opera letteraria di genere), che cosa pensi che potrebbero fare gli editori o le librerie per aiutare la letteratura, e in particolare quella fantastica?
Ross) In generale credo che la crisi nasca dal contesto culturale in cui viviamo. C'è una minore attitudine alla lettura e una maggiore difficoltà a ricevere stimoli culturali. C'è poco spazio per la cultura e di conseguenza per la lettura. Il paesaggio è una landa desolata, insomma, dominata da stereotipi e omologazione.La letteratura fantastica ha semplicemente bisogno di spazi. Tutti gli appassionati sanno quanto sia difficile reperire testi, traduzioni valide, opere complete. Non parliamo poi dello spazio che viene riservato al fantastico sui canali mediatici ufficiali...
AleP) Sostanzialmente reclami più spazio?
Ross) Certamente più spazio, ma anche maggiore serietà nelle pubblicazioni, maggiore cura.
AleP) Che rapporto hai con la scrittura? Scrivi? Vorresti farlo?
Ross) Mi piace scrivere, scrivo abitualmente. Ma lo faccio per me, non ho pretese a parte la soddisfazione personale.
AleP) Grazie, aspettiamo di leggere il tuo prossimo contributo on-line.
Ross) Grazie ai lettori per l'attenzione, un saluto a tutti! Alessandro P. - 2010